Il cammino del cuore: ERBE

Il primo posto in cui mi fermai sul cammino era un piccolo paesino delle mesetas intorno a Burgos.

Incontrai li una coppia di amici conosciuti durante il primo cammino che mi proposero di fermarmi. Nella grande casa in cui vivevamo c’era un bellissimo libro di piante medicinali. Cominciai a sfogliarlo e ad appassionarmi. La mia amica mi regalò un piccolo quaderno dove, oltre alla grammatica spagnola che stavo imparando, iniziai a prendere appunti e trascrivere tutto ciò che trovavo interessante sulle piante medicinali.

Mi spostai poi in un altro posto sul cammino il cui proprietario aveva conoscenze di piante medicinali, sembrava la vita volesse sostenermi in questa ritrovata passione. Fu nel suo giardino che vidi per la prima volta l’arnica, il gingko biloba, la rosa canina. Trovai nella biblioteca del paese tre grandi libri di piante medicinali che presi a studiare e trascrivere. La natura di quella zona era davvero rigogliosa, nelle lunghe passeggiate trovai l’iperico, la lavanda selvaggia, raccoglievo foglie di castagno per i decotti contro la tosse. Cominciai a fare i primi intrugli ed esperimenti affinando la capacità di sentire quale fosse la pianta più adatta in un determinato momento ed entrando più in sintonia con le erbe.

Partendo da una presa di coscienza del significato più profondo della malattia, dalla consapevolezza che la maggior parte dei farmaci derivano dalla sintesi chimica di sostanze contenute nelle erbe e da un percorso personale che mi ha portata a ridurre l’uso dei farmaci solo a casi estremi, mi ritrovai affascinata a riscoprire nelle piante una possibilità di cura, accompagnata da una ripresa di contatto con la natura che ci offre così generosamente questo grande strumento e da un ritrovo anche con noi stessi che impariamo ad ascoltare ciò che il nostro corpo ci chiede e a dargli il tempo di reagire sostenendolo e rafforzandolo con le erbe.

Lo studio delle erbe può considerarsi interminabile, vista la grande quantità di piante presenti in natura, e sono cosciente di conoscerne soltanto una piccola parte. Ma nei miei incontri la vita mi ha regalato, e continua a regalare, qualcuno che mi fa scoprire qualche nuova pianta.

In un periodo di creatività mi riproposi di mettere in ordine tutti gli appunti che, sparsi tra i vari quaderni, cominciavano a pesare nello zaino. Aspettavo soltanto di cogliere l’occasione, che arrivò quando un’amica mi regalò un quaderno e mi venne istintivo cominciare a scrivere aggiungendo disegni e frasi.

Il riordino ha sempre un potenziale terapeutico e di chiarezza. Non sapevo quale fosse il fine di questo lavoro, semplicemente sentivo di farlo e provavo gioia nel farlo. Muovendomi tra un posto e un altro mi ritagliavo il tempo di completare il quaderno, quasi fosse un momento di meditazione e di contatto con me stessa e, ovunque andassi, trovavo gli strumenti che mi consentivano di proseguire con il lavoro.

Ne è uscito fuori un piccolo libro che è stato ed è innanzitutto uno strumento per me, per effettuare un riordino non solo esteriore ma anche interiore e per ricordare i vari usi e proprietà delle piante, ma anche per chiunque voglia avvicinarsi a questo mondo e a un cammino interiore.