Tanto
l’arte come la meditazione nascono sempre dalla dedizione, non dallo sforzo.
E lo
stesso accade con l’amore.
Lo
sforzo mette in funzionamento la volontà e la ragione; la dedizione, in cambio,
la libertà e l’intuizione.
Per
dedicarsi senza sforzo bisogna “fare
senza fare”.
Consiste in mettersi a disposizione affinché qualcosa possa
compiersi per mediazione tua, senza però
farlo tu direttamente, forzando il suo inizio, sviluppo e culmine. L’unica cosa necessaria è stare li per
captare in questo modo ciò che appare, qualsiasi cosa sia. In modo che non
bisogna inventare nulla, se non ricevere ciò che la vita ha inventato per noi e
dopo, questo si, darlo agli altri.
I
grandi maestri, e qui non ci sono eccezioni, sono grandi recettori.
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